giovedì 18 febbraio 2016

recitar... vesti la giubba

quanto meno si finge tanto più la recita si avvicina al dramma

15 commenti:

  1. Sarebbe questa la risposta al mio post? Perche non commenti da me?
    Buon giorno

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    1. no, non ho letto il tuo post. buon giorno

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    2. E allora leggilo e commenta....benedetto fanciullo..
      qualcosa non va?

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    3. devo ripetermi: se e quando avrò tempo e voglia

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  2. ricomincia il mantra !! sì indubbiamente giova ripetere. fino allo sfinimento !
    encomiabile.

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    1. non mi ritengo encomiabile. ma gli umani hanno indubbiamente qualche problema di comprensione

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    2. ^_^ io non sono comprensiva...ma solo in rari casi. in alto i cuori antonypoe. sempre.♥
      ciao

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    3. ma comprensione non significa essere accondiscendenti.
      sursum corda

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    4. Ma va? ......avrebbe capito nell' immediato la mia battutta e avrebbe risposto a modo suo.

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  3. ma puoi fare tranquillamente copia incolla antonypoe.
    delle ultime centinaia di risposte.

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  4. La finzione è scocciante e limita la libertà, non capisco "quanto meno si finge": per me o si finge o non si finge!

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    1. Approvo il commento di Lili. Perchè le vie di mezzo?

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    2. era un riferimento preciso ad una situazione.
      può dare un'idea di ciò che intendevo l'opera "pagliacci" di Leoncavallo

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  5. forse perché i drammi non si fingono facilmente. un dramma è sentito da tutti molto intimamente, ed anche la finzione teatrale acquista una forza per cui non è più finzione quanto vissuto di tutti...

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    1. è quel che sottolineavo col post dando risalto alla finzione rispetto alla recitazione. in certe situazioni non è che si reciti meno, quanto piuttosto si cambia il genere di rappresentazione

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