giovedì 14 febbraio 2013

impronte

quelle impronte che la neve rende visibili

31 commenti:

  1. che poesia...

    esistiamo, dunque !

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  2. Se non ci fosse la neve a rivelare le nostre impronte, come faremmo a vederle?
    Chi sarà, oggi, la mia neve?
    Ciao, buona giornata.

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    1. bel pensiero, che prosegue il discorso poetico.
      allora vado avanti: non neve per te, ma un fuoco che ti faccia divampare. ciao :)

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    2. Chi è, cos'è fuoco? Sei tu che mi purifichi o annulli.

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    3. occorre che ognuno faccia la propria parte. annullare, per come l'intendo io, non risponde a questa logica. ciao

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    4. che cosa vuol dire "che ognuno faccia la propria parte"?

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    5. al solito ho poco tempo. rispondo in fondo (all'ultimo commento di sari). ciao

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    6. per tornare a sari io la vedo così invece : se non ci fosse la neve a rivolarci, a rivelare che noi ci siamo, che calpestiamo questa terra, che non siamo solo spirito evanescente, come potremmo sapere che esistiamo ??

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    7. ..,è un pensiero che mi sembrava molto appropriato ad antonypoe...così evanescente e puro...

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  3. Sari, che bellissimo pensiero il tuo... !!
    E' proprio così. Bisogna incontrare la neve, ogni giorno...

    nellabrezza

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    1. ogni momento rispondere: all'aria, al fuoco, alla terra o all'acqua. ciao

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    2. anche alla persona. ciao

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    3. rispondo sempre, anche alle persone, nellabrezza. rispondere non vuol dire aderire alle aspettative

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    4. e in cosa differisce il rispondere all'aria ed all'acqua piuttosto che ad una persona ??

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    5. l'aria che respiriamo e il freddo del vento e della neve che ci fanno rabbrividire, ed il fuoco che ci riscalda ci fanno capire che siamo. anche le persone che ci parlano e ci amano ci fanno capire che siamo...per me non c'è differenza, se non che con gli elementi non ci posso parlare. ciò che è la mia mente ed il mio pensiero non si confrontano con il vento o la neve... le persone sì.

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    6. non si tratta di aderire ad aspettative se a domanda si risponde con una risposta piuttosto che fuggire in arzigogoli intellettuali che non spiegano nulla, ma soltanto aprono a mille diversi altri discorsi che con la prima domanda non c'entrano nulla...

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    7. scusami, sai che son puntigliosa e che cerco di inchiodarti sempre, come un povero cristo ! ah ah !

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    8. non so cosa vuoi dire. per quanto mi riguarda rispondo sempre (a modo mio, ma in modo che ritengo adeguato), non fuggo mai e credo di spiegarmi bene ed essere in genere molto concreto e preciso. certo riconosco di avere interessi non comuni e di vivere anche in modo non comune. buon giorno

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    9. no no ma tu non sei un povero cristo. ma eludi spesso le mie domande, sì.

      che tuttavia rappresentano delle vie di fuga molto interessanti, non lo nego.

      aprono nuovi scenari, ma alla fine, pur seguendoti affascinata, alla fine mi accorgo

      che non hai risposto... .forse le domande sono troppo dure e dirette....

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    10. per me niente è troppo duro e diretto. non sono d'accordo con la tua conclusione di elusione. dal mio punto di vista parliamo semplicemente linguaggi diversi

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  4. ...sulla sabbia al mare..
    sogno un pò. ho freddo stasera! :)) ma nemmeno tanto! (ho alzato il riscaldamento 20 gradi vanno bene!) :)
    Ciao!
    Ps peccato che non sei innamorato, Anto! io credo che tu possa dare molto a una donna!

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    1. non lo ritengo un peccato :)
      credo di aver dato molto e ricevuto altrettanto. ciao

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    2. è un peccato per le donne antò !! ciao cuoricino !

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  5. La metto così: il fuoco brucia o annulla, secondo me) e solo se stai lontano scalda e illumina. (E qui ci sarebbe un trattato da scrivere in merito)
    "occorre che ognuno faccia la propria parte. annullare, per come l'intendo io, non risponde a questa logica"... scrivi
    Fare la propria parte vuol dire scartare quel che non porta al bene?
    Buona domenica. :)

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    1. in un certo senso, per me, è proprio come suggerisci nella conclusione. anche se il concetto di bene forse non corrisponde del tutto. il bene coincide con la logica e può includere quello che, apparentemente, viene definito o percepito come male. si tratta di una logica costruttiva, a cui siamo chiamati a partecipare e a cui ciascuno porta un contributo, in un dialogo e scambio continuo. un processo infinito e che tuttavia risponde in ogni momento alla nostra capacità di relazionarci ad esso, di diventare ciò che meritiamo. buon lunedì

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    2. Per essere benefico, il bene ha bisogno di essere riconosciuto. Per me, tutto quello che producendo bene non fa male a nessuno, è bene vero e se lo accettiamo così com'è, fruttifica.
      Ciao Ant, se non hai tempo non rispondere, io di tempo ne ho e questi confronti mi affascinano.

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    3. non concordo sul fatto che abbia "bisogno" di essere riconosciuto. si tratterebbe di una condizione di dipendenza. certamente darà dei frutti. anche questi non necessariamente identificabili in base alle nostre aspettative. ciao

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  6. Antony, non mi riferisco mai direttamente a te, ma alle tue provocazioni. Non sono in grado di dire qualcosa che sia sicuramente riferibile alla tua persona.
    Il bene non riconosciuto rimane lì, inutilizzato, ma questa è la mia esperienza.
    Ciao :))))))))))))))))))))))))))

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  7. non mi è chiaro perché scrivi questo. non traggo mai conclusioni affrettate e in genere il mio intento non è contrappositivo ma esplicativo ed espressivo. ciao :)

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  8. Volevo solo precisare, null'altro. Non c'era bisogno ma l'ho fatto ugualmente.
    Felice giorno. :)

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