Beati chi li poteva avere. Io non avevo manco la cartella e i miei per comperare i libri facevano domanda al comune del grande Agnelli per avere i buoni libri (se ricordo bene si chiamavano così). Per quelli del nord noi meridionali eravamo i terroni e quindi non meritavamo molto. Figuriamoci i colori. Ciao neh. Fammi ridere domani mattina.
era indubbiamente un privilegio di pochi. come la merenda: non portata da casa ma acquistata nel negozio. mi ricordo certi buonissimi wafer, ricoperti di cioccolato, che erano l'invidia dei miei compagni. forse sarebbero stati anche la tua. ma io te ne avrei dato un pezzetto da assaggiare. buon giorno :)
sì, ma io avevo quello da 24, con tutti gli elastici per riporli singolarmente. c'erano anche la gomma, il temperino, la matita nera e la penna coi pennini: tutto ben ordinato. buon giorno
no no, proprio benestanti. perché già allora c'erano gli evasori che non potevano o volevano dar mostra delle loro effettive ricchezze. tutti i commercianti del paese erano poveri al confronto del buon stipendio statale (in realtà nulla di notevole: non vivevamo certo nel lusso) percepito da mio babbo. hai sorriso almeno un poco?
Sempre, quando ti leggo! Buongiorno per lunedì, visto che oggi è venerdì e tu sabato e domenica non ci sarai. Mi sembra di aver fatto il gioco della settimana 😂😂😂
I pastelli, all'epoca, potevano essere lunghi o corti. I miei erano questi ultimi e non erano verniciati esternamente. Erano solo sei ma... eccome se coloravano il mondo... il mio sicuramente. Se temperandoli qualcuno perdeva la punta, la conservavo per usarla impressa sul dito indice. I colori erano la felicità dentro una piccola scatolina di cartone. Buongiorno.
in verità volevo scrivere un post sui pennini. anche sulla penna di fagiano che ornava la penna che usavo a casa. poi mi ha folgorato il ricordo dei pastelli colorati...
eravamo noi a colorare il mondo e non viceversa
RispondiEliminaIo l'astuccio lo barattavo con le figurine dei calciatori.
RispondiEliminaPer colorare il mondo serve qualcosa d'altro.
le figurine le vincevo giocando :)
Eliminasul colorare il mondo non sono d'accordo. io l'ho colorato molto e ho cominciato presto. buon giorno
C'erano i pastelli Giotto da 6 colori,ma non si colorava almeno io!OLga
RispondiEliminasi usavano anche i colori a cera. ma io preferivo le matite, con sfumature dei vari colori. ero benestante :)
Eliminaciao
Beati chi li poteva avere. Io non avevo manco la cartella e i miei per comperare i libri facevano domanda al comune del grande Agnelli per avere i buoni libri (se ricordo bene si chiamavano così).
RispondiEliminaPer quelli del nord noi meridionali eravamo i terroni e quindi non meritavamo molto. Figuriamoci i colori.
Ciao neh. Fammi ridere domani mattina.
era indubbiamente un privilegio di pochi. come la merenda: non portata da casa ma acquistata nel negozio. mi ricordo certi buonissimi wafer, ricoperti di cioccolato, che erano l'invidia dei miei compagni. forse sarebbero stati anche la tua. ma io te ne avrei dato un pezzetto da assaggiare. buon giorno :)
EliminaSolo un pezzetto? Egoista! 😂😂😂😂
Eliminaun solo grosso wafer: in tutto quattro morsetti
EliminaC'erano anche astucci cartonati da 36 (Giotto)
RispondiEliminasì, ma io avevo quello da 24, con tutti gli elastici per riporli singolarmente. c'erano anche la gomma, il temperino, la matita nera e la penna coi pennini: tutto ben ordinato. buon giorno
EliminaConfermo, io avevo solo 12 colori e invidiavo da morire i miei compagni ricchi che avevano il pastello bianco !
RispondiEliminaun lusso il pastello bianco :)
Eliminae che mi dici dei pennini?
di varia forma e alcuni perfino dorati :)
buon giorno
Benestanti a metà, o a un quarto di lire. Uno invece al % ma già si sapeva...
RispondiEliminaFamme ride.
no no, proprio benestanti. perché già allora c'erano gli evasori che non potevano o volevano dar mostra delle loro effettive ricchezze. tutti i commercianti del paese erano poveri al confronto del buon stipendio statale (in realtà nulla di notevole: non vivevamo certo nel lusso) percepito da mio babbo. hai sorriso almeno un poco?
EliminaSempre, quando ti leggo! Buongiorno per lunedì, visto che oggi è venerdì e tu sabato e domenica non ci sarai.
EliminaMi sembra di aver fatto il gioco della settimana 😂😂😂
buon giorno
EliminaI pastelli, all'epoca, potevano essere lunghi o corti. I miei erano questi ultimi e non erano verniciati esternamente. Erano solo sei ma... eccome se coloravano il mondo... il mio sicuramente. Se temperandoli qualcuno perdeva la punta, la conservavo per usarla impressa sul dito indice. I colori erano la felicità dentro una piccola scatolina di cartone.
RispondiEliminaBuongiorno.
sono assolutamente d'accordo. la tua gioia d'allora era la stessa che provavo io e mi ha accompagnato poi lungo tutta la vita. ciao
Eliminain verità volevo scrivere un post sui pennini. anche sulla penna di fagiano che ornava la penna che usavo a casa. poi mi ha folgorato il ricordo dei pastelli colorati...
RispondiEliminaAh i pennini, quelli li avevo, costavano poco e l'inchiostro lo metteva la scuola. Mica come oggi che devono portarsi la carta igienica da casa. 😂😂😂
Eliminasì, ricordo: il bidello riempiva i calamai di vetro inseriti nei banchi
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