mercoledì 28 giugno 2017

ritratto di t. de quincey

era inverno. fuori infuriavano il vento, la neve, la pioggia, la tempesta. e lui, quale beatitudine, stava vicino al focolare ardente, con le persiane chiuse, le candele accese dalle quattro, i fidi scrittori greci e latini o un libro di filosofia tedesca a portata di mano: restava sveglio fino a notte avanzata, mentre una caraffa piena di laudano color rubino racchiudeva la speranza di ogni quiete e di ogni gioia.

14 commenti:

  1. p. citati: il male assoluto

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  2. che c'entra col male assoluto ? niente?

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    1. "l'oppio come un idolo tenebroso affidava al suo sacerdote l'unico dono a cui egli veramente aspirasse: una scintilla d'eternità nel cuore della nostra vita".

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    2. umanamente comprensibile

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  3. Un pò di nostalgia mi prende leggendo questo spezzone... sopportando il caldo che fa qui che ti impedisce anche di leggere uno stupido giornalino.

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    1. mi piacevano molto, fanciullo, gli stupidi giornalini. ne ho pure collezionati diversi.
      buon giorno

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    2. Ah sì e quali, vediamo se i nostri gusti coincidevano...

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    3. tanti. e di ogni tipo: blek, topolino, diabolik, linus, kriminal, alan ford, tex, zagor, devil, etc.
      davvero tantissimi. buon giorno

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    4. Urka! allora siamo in sintonia meno zagor e devil che non conosco. Tex lo adoro ancora adesso a 64 anni.

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    5. tex non lo leggo da anni. ogni tanto invece rileggo qualche linus o eureka che ho conservato: peanuts, li'l abner, popeye, andy capp, alley oop, colt, krazy kat, corto maltese, etc.
      buon giorno

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    6. dimenticavo un autore che mi diletta molto ma che non ha un personaggio fisso (a parte il cipputi delle vignette umoristiche): altan

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