giovedì 12 marzo 2020

incredibile pollini

pollini reinterpreta le sonate di beethoven.
tempi assolutamente dilatati s'accompagnano a momenti d'inaspettato parossismo.
acuti come schegge d'uno specchio rotto.
quasi non riconosco l'immagine riflessa del compositore

6 commenti:

  1. Ciò nonostante 'e sempre il riflesso dell'amore.
    L'amore ai tempi del cornavirus. :)

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    1. concordo. se non dell'amore, sicuramente di un amore. talvolta irriconoscente o quasi irriconoscibile. buon giorno

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  2. Si cambia antonypoe. Ci cambiano a volte. Mi spiace per te.
    È il cammino che trasforma l'esteriorita' in qualcosa di meglio o peggio nell'interiorita'. Tu pensa a chi non ha mai cambiato l' immagine in progressivo peggioramento... quasi in tutto. Nemmeno Beethoven, nemmeno la poesia più bella può consolare.

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    1. capisco benissimo il cambiamento. sono processi logici e interessanti. apprezzabili addirittura a prescindere dalla valutazione positiva dei risultati o effetti. ma un "vero cambiamento" comporta una consapevolezza del processo che esclude, sospende del tutto il giudizio: si vuole cambiare, più che volere il cambiamento o quel determinato cambiamento.
      questo non è solo consolante ma sfocia nella gratitudine

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  3. Quale gratitudine?

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    1. ogni gratitudine. ci sono tanti termini per definirla ed esprimerla. al momento scelgo, a titolo indicativo, questo: riconoscere

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