destino e spirito

il destino non può che gravare con tutto il suo peso sull'uomo le cui forze spirituali si sviluppano precocemente e in misura maggiore

interinale

sempre a combattere con le ferie.

mi ha fatto indossare la mascherina e sedere a 3-4 metri di distanza.

non ha domandato che patologie avessi.

quando ho provato a parlare della terapia ho avuto l'impressione che non conoscesse il farmaco citato.

poi mi ha dirottato al banco della segreteria per le ricette e si è chiuso dietro le spalle la porta dello studio

strepitosa

silvia pasello che legge "alpinisti ciabattoni" di a g cagna.

favolosamente comica e divertente la sua caratterizzazione dei due protagonisti, gaudenzio e la sua consorte martina, alle prese con una vacanza tanto sognata (per tutta una vita) e che si rivela invece così poco piacevole alla prova dei fatti, così inadatta alla loro personalità.

sto riascoltando l'intero ciclo (10 puntate), già trasmesso su radio3 nel 2021.

per me imperdibile

quello che non ho

è la ciccia della negra in fila davanti a me ieri: due braccia che da sole pesano quanto me.

ovviamente è difficile che tutto ciò accada per caso.

ci spinge il piacere. ma ci spinge in direzioni diverse

destino

a volte ci sembra che il nostro destino sia come un albero da frutto durante l'inverno

bacio

nell'ultima stanza

ti ho baciato.

lì finiva

il mondo

paradiso

luogo senza tempo che esisterebbe da meno di 2000 anni

caccia

io e te fuggivamo ininterottamente.

case sempre nuove, deserte nella densità delle emozioni.

ci inseguivano ovunque, lungo i campi e i boschi prima del confine.

noi non avevamo paura. loro ne avevano: di non riuscire.

posti di blocco e fucili. ma noi ballavamo. anche per loro

tranello

non è che, siccome sono un ragazzo, mi volete affibbiare la mogliera?

un mese col vecchio

una chiamata ricevuta

una chiamata effettuata

4 sms ricevuti

1 sms inviato

cuccurucucu

non si canta più se non brilli

food valley

la pista ciclabile è tutta sconnessa e piena di buche.

però sento odore di fichi, di pere e formaggio

decisione

be', ce l'ho fatta: dopo diversi anni sono riuscito a terminare il ponderoso romanzo di bellow.

ho deciso e in due-tre mesi l'ho finito.

vero è che ho riiniziato a leggere da circa un terzo. però qualcosa avevo letto, avanti e indietro, negli anni passati, anche se non ricordavo proprio bene tutto.

Augie è un personaggio un po' indeciso: non sa bene cosa fare nella vita.

e con qualche strana fissazione: per esempio vuole sposarsi e avere dei figli.

questo lo porta a vivere diverse avventure, anche sentimentali.

è simpatico, spesso divertente (senza intenzione), interessante quasi sempre

 

fata

casa di colonne.

ognuna rivestita di veli e tessuti colorati trasparenti.

il corpo nudo di un giovane gigantesco sospeso orizzontalmente sulla parete cristallina, vista colline.

spiegavi l'equilibrio.

poi ho poggiato la testa contro la tua fronte e sono rimasto senza fiato

abbondanza

gli uccelli saliranno dal mare e tutto sarà abbondante

strepiti

immagino come avrà brontolato e strillato Poch nelle mattine di assenza

della noia (ancora)

la noia comincia con l'inutilità dello sforzo

la noia è la convinzione di non poter cambiare

è anche l'urlo di capacità non sfruttate

l'armonia che non è raggiunta

si manifesterà la vera libertà, non basata sulla politica e sulle rivoluzioni, che tanto non l'hanno mai data, perché non è un dono ma una proprietà dell'uomo che non è schiavo della noia

incompatibilità

ormai è chiaro: gli strumenti tecnologici percepiscono la mia avversione e ricambiano il pensiero

immersione

non solo stelle filanti.

anche completa immersione nel clima famigliare.

totalmente inconcepibile.

tutto un contendere, brontolare e ridire.

assolutamente su e per ogni cosa

giovedì prossimo lavoro doppio

ieri mattina un mucchio di sacchi gialli fuori dai cancelli

il giorno del torrone

è giunto

due velocità

un paese a due velocità.

chi si ferma per ferie pretende che altri continuino a lavorare.

ma non può funzionare bene

caccia

sono stato a caccia.

tre brevi battute di caccia alle stelle filanti

leggera

per farmi un'idea ieri ho ascoltato 3 recenti canzoni italiane.

la musica leggera, dovreste saperlo, non è il mio piacere prediletto.

a me paiono tutte uguali.

e poi parlano, invece di cantare

paris

dacci oggi la nostra medaglia quotidiana

autarchia

si può essere, ma meglio non essere servitori di due padroni.

meglio ancora non essere servitori di nessuno

lieve sorriso

anche l'ultimo manifesto è ormai scomparso

troppo umorismo

ma i francesi erano stati troppo ottimisti

né la tecnologia né la rivoluzione possono trasformare i diavoli in angeli

tecnologia e rivoluzione

in un prossimo futuro la tecnologia stava per creare l'abbondanza e tutti avrebbero avuto abbastanza di tutto.

sarebbe rimasta la diseguaglianza, ma niente fame né impellenti bisogni. la gente avrebbe avuto da mangiare.

bene, e quando avessero avuto da mangiare? l'eden della libertà, di abbondanza e d'amore, il sogno della rivoluzione francese in procinto di avverarsi

padroni di casa

lo stimolo conta: a metà percorso il bottino di medaglie è già superiore a quello dell'intera edizione precedente

quel che conta

conto di non portare nulla con me.

e conto anche di lasciare poco dietro di me

troppo

me ne rendo conto: sono decisamente troppo.

eppure non considero di esserlo.

né in senso positivo, né in quello negativo

radiocronisti

a tre anni di distanza nessun cambiamento e miglioramento.

incapacità di rendere con le parole l'evento agonistico.

e, quel ch'è forse peggio, approssimativi, inesatti, arrivando perfino a invertire il risultato