Loro? E tu chi saresti? Tra povertà e miseria si insinua una sottile differenza. Sono due termini che vengono spesso accoppiati per definire situazioni caratterizzate da scarsità di mezzi economici, da intensa sofferenza e vulnerabilità sociale. Per San Tommaso la povertà era la mancanza del superfluo, mentre la miseria era la mancanza del necessario. La differenza fra povertà e miseria è là. Condannare degli uomini e delle donne alla miseria è una violenza che va considerata come una VIOLAZIONE DEI DIRITTI UMANI.
pensavo che tu alludessi alla distinzione che operi nel comunicare. perché per uno che non esiste, se non sei tu cioè la persona a cui si rivolge questo tuo assurdo anonimo, comunichi molto. e nel momento in cui dici di non essere tu ti contraddici immediatamente discutendo di tutto !!..encomiabile ma non un campione di coerenza come dici sempre di essere... ;-)
stai domandando a me? cioè riguardo agli altri aspetti? occorre considerare le implicazioni intellettuali (abbastanza ovvie) e morali (spesso strettamente connesse)
Nelle intellettuali le implicazioni spesso non sono... connesse... Per i soliti ovvi motivi. :-) E non sempre sono libere e gradite sul piano teoria-pratica. Implicazione... non è dimostrata ne la sua intelligenza tanto meno la sua cultura... in "quell'affare" (per dire) pure in altri. Volevi affermare, più o meno, questo? A presto :-)
implicazione im·pli·ca·zió·ne/ sostantivo femminile 1. Connessione non sempre libera e gradita sul piano della teoria e della pratica. "non è dimostrata la sua i. in quell'affare" 2. Conseguenza logica o necessaria; intimo rapporto consequenziale. Mi documento pensando di avere lnterpretato male. In effetti non ritorna l'effetto teoria- pratica. Quasi mai. Ossia FARE quello che si scrive. Ma s che la blog sfera racconta palle. tu poi...
volevo affermare la conseguenza logica e "quasi" necessaria. e (del tutto incidentalmente :) preferisco precisare che per me non vale quanto affermi (constatandone la norma) a proposito di teoria e prassi
Per te non valgono ciò che affermano in tanti. Non a caso, chi ti conosce bene, sostiene che sei duro di comprendonio. Ma si sa che certa gente è allergica alle sane regole, soprattutto a tutto ciò che è legge E da lì non di scappa. Anche se oggi, grazie a soggetti...intolleranti, la legge non esiste più. Mi vergogno di essere italiana. Mi vergogno di certi italiani. Loro alzano le spallucce, fottono e ci ridono sopra. Poverini e si vede a occhio come vivono liberi e fieri. Oggi sei, siete l'immagine di un falso, che nemmeno è venuto bene. Chiaro il concetto?
per niente chiaro e non calzante. c'è una discreta differenza fra le leggi e le regole. ho sempre apprezzato queste ultime (e vissuto un'intera vita scegliendole accuratamente)
Infatti ho scritto SOPRATTUTTO alle leggi... tutto chiaro. Lo dovrebbe essere per te? Ah ah. Lo sai in quanti giorni, per legge, devi rispondere a una mail-pec? Così, per dire. Il resto lo inventate voi. Pure le regole. Sapete bene di avere il culo coperto. Gentaglia. Lasciami sfogare tutto il mio disprezzo... Che sta diventando odio. E non va bene per me. Siete dei poveretti.
Loro? E tu chi saresti?
RispondiEliminaTra povertà e miseria si insinua una sottile differenza. Sono due termini che vengono spesso accoppiati per definire situazioni caratterizzate da scarsità di mezzi economici, da intensa sofferenza e vulnerabilità sociale. Per San Tommaso la povertà era la mancanza del superfluo, mentre la miseria era la mancanza del necessario. La differenza fra povertà e miseria è là. Condannare degli uomini e delle donne alla miseria è una violenza che va considerata come una VIOLAZIONE DEI DIRITTI UMANI.
posso concordare con s.tommaso.
Eliminaoccorre poi considerare altri aspetti, in stretta relazione
buongiorno assolutamente no.
RispondiElimina"assolutamente no" riferito a cosa?
Eliminaalla considerazione del post o con riferimento al commento?
mi riferisco alle tue parole, al tuo post, ovviamente !! non prendo assolutamente in considerazione questi commenti che trovo assurdi.
Eliminanon mi piace seguire le assurdità. è una questione di scelte.
Eliminae poi questo è il tuo blog.
Eliminaprendo atto che, al contrario di me, preferisci non distinguere.
Eliminabuon giorno
distinguo benissimo invece! non trovo interessante la comunicazione di assurdità !
Eliminae non sono l'unica. si fa già tanta fatica a comunicare la normalità.
Eliminae buongiorno..
Eliminadunque "assolutamente no" starebbe per "assolutamente sì",
Eliminaovvero "assolutamente no, non è bene confondere" :))
pensavo che tu alludessi alla distinzione che operi nel comunicare. perché per uno che non esiste, se non sei tu cioè la persona a cui si rivolge questo tuo assurdo anonimo, comunichi molto. e nel momento in cui dici di non essere tu ti contraddici immediatamente discutendo di tutto !!..encomiabile ma non un campione di coerenza come dici sempre di essere... ;-)
Eliminaassolutamente no, è bene NON confondere !
Eliminarinforzo della negazione.
privilegiando il dialogo (o la ricerca di dialogo) direi che non mi contraddico affatto
Eliminanon era proprio chiarissimo
EliminaSpiegati meglio
RispondiEliminastai domandando a me? cioè riguardo agli altri aspetti?
Eliminaoccorre considerare le implicazioni intellettuali (abbastanza ovvie) e morali (spesso strettamente connesse)
Nelle intellettuali le implicazioni spesso non sono... connesse... Per i soliti ovvi motivi. :-)
RispondiEliminaE non sempre sono libere e gradite sul piano teoria-pratica.
Implicazione... non è dimostrata ne la sua intelligenza tanto meno la sua cultura... in "quell'affare" (per dire) pure in altri. Volevi affermare, più o meno, questo?
A presto :-)
quale affare?
Eliminabuon giorno
Era una interpretazione, un esempio da vocabolario. :-)
RispondiEliminaimplicazione
RispondiEliminaim·pli·ca·zió·ne/
sostantivo femminile
1.
Connessione non sempre libera e gradita sul piano della teoria e della pratica.
"non è dimostrata la sua i. in quell'affare"
2.
Conseguenza logica o necessaria; intimo rapporto consequenziale.
Mi documento pensando di avere lnterpretato male. In effetti non ritorna l'effetto teoria- pratica. Quasi mai. Ossia FARE quello che si scrive. Ma s che la blog sfera racconta palle. tu poi...
volevo affermare la conseguenza logica e "quasi" necessaria.
Eliminae (del tutto incidentalmente :) preferisco precisare che per me non vale quanto affermi (constatandone la norma) a proposito di teoria e prassi
Per te non valgono ciò che affermano in tanti. Non a caso, chi ti conosce bene, sostiene che sei duro di comprendonio. Ma si sa che certa gente è allergica alle sane regole, soprattutto a tutto ciò che è legge E da lì non di scappa. Anche se oggi, grazie a soggetti...intolleranti, la legge non esiste più. Mi vergogno di essere italiana. Mi vergogno di certi italiani. Loro alzano le spallucce, fottono e ci ridono sopra. Poverini e si vede a occhio come vivono liberi e fieri. Oggi sei, siete l'immagine di un falso, che nemmeno è venuto bene.
RispondiEliminaChiaro il concetto?
per niente chiaro e non calzante.
Eliminac'è una discreta differenza fra le leggi e le regole.
ho sempre apprezzato queste ultime (e vissuto un'intera vita scegliendole accuratamente)
Infatti ho scritto SOPRATTUTTO alle leggi... tutto chiaro. Lo dovrebbe essere per te? Ah ah. Lo sai in quanti giorni, per legge, devi rispondere a una mail-pec? Così, per dire. Il resto lo inventate voi. Pure le regole. Sapete bene di avere il culo coperto. Gentaglia.
RispondiEliminaLasciami sfogare tutto il mio disprezzo... Che sta diventando odio. E non va bene per me.
Siete dei poveretti.
sì, l'odio è decisamente un sentimento fatale.
Eliminabuon giorno
Il fatale sarà per voi. Fidati
RispondiEliminanon per me. meglio non utilizzare il plurale impropriamente
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