ITALO CALVINO, Le città invisibili (Torino, Einaudi 1972).
L'inferno dei viventi non è qualcosa che sarà; se ce n'è uno, è quello che è già qui, l'inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme. Due modi ci sono per non soffrirne. Il primo riesce facile a molti: accettare l'inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più. Il secondo è rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all'inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio. buon giorno.
ITALO CALVINO, Le città invisibili (Torino, Einaudi 1972).
RispondiEliminaL'inferno dei viventi non è qualcosa che sarà; se ce n'è uno, è quello che è già qui, l'inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme. Due modi ci sono per non soffrirne. Il primo riesce facile a molti: accettare l'inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più. Il secondo è rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all'inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio.
buon giorno.
Il saper riconoscere è un problema di tanti ottusi
Eliminagus@ sempre questione di discernimento.
Eliminaciao
buon giorno, Annina
Eliminaottima risposta. concordo. quel libro è magnifico. anche un ottimo spunto per viaggiare !!!
RispondiEliminanon l'ho ancora letto.
Eliminaè nella mia lista d'attesa da 40 anni :)
lieto giorno, anonimo. o anonima :)
ognuno ha il suo inferno privato
RispondiEliminaad uso e consumo privato :)
Eliminalieto giorno
Ce n'è per tutti, appunto.
RispondiEliminaVenghino signori venghino
s'appropinquino :)
Eliminaciao
io. modestamente, s'intende :)
RispondiEliminalieto giorno