mercoledì 22 ottobre 2014

trasgressione (g. vick)

don giovanni non è più l'outsider ma l'incarnazione di una società dove "trasgressione" è "glamour" (fascino)

e infatti, alla fine dell'opera, il protagonista non sprofonda all'inferno ma viene spedito tra il pubblico in sala

14 commenti:

  1. son cazzi allora !!? ah ah !

    voglio dire... lo trattano bene o male ??

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    1. bene, seduto comodamente in una poltrona della platea a guardare la conclusione dello spettacolo

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  2. l'inferno è tra noi ? ma forte questo regista, proprio un simpaticone !
    come a dire che la trasgressione non esiste più, se eliminiamo l'inferno. o se la pratichiamo intensamente !?
    tu come l'hai vista?? cioè come l'interpreti ??
    si stanno svecchiano eh anche gli operisti...

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    1. sì, l'inferno è tra noi. un inferno della banalità.
      da un pezzo si vedono regie del genere

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  3. non ami le novità ? era meglio quando si stava peggio ??

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    1. mi piacciono anche le novità. specie quando si tratta di cose interessanti e ben fatte. come in questo caso

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  4. Allora non era a teatro l inferno delle banalità...?

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    1. nel caso specifico (ma si può dire sia così anche in generale) coesistevano entrambe le dimensioni: inferno e paradiso.
      non sono che opposti che si richiamano e inseguono

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  5. Hai scritto "si l,inferno è tra noi, un inferno della banalità".....a cosa ti riferivi ???

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  6. Anche il malissimo e' banale? Ma, forse, a parole non è ben specificato.

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  7. Scema, malissimo si può dire.

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