martedì 10 ottobre 2017

intellettuali

mi hanno sempre ritenuto tale, nonostante la mia ritrosia a essere considerato appartenente a questa specie rara o in pericolo d'estinzione. comunque da proteggere.
come si riconoscono? anche dalle idee e argomenti. ma prevalentemente dal linguaggio, direi.
l'altro giorno, ascoltando la radio, ne ho avuto conferma.
il soggetto in questione ha utilizzato nel giro di pochi minuti ben due termini di difficile, improbabile ascolto: parusia e sinestesia. l'interlocutore avrà capito? ho più di qualche dubbio


38 commenti:

  1. Io lo so, io lo so! Ma non mi considero un'intellettuale anzi... Semplicemente sono una buona cristiana e una buona psicologa...
    Buon pranzo e un buon pomeriggio :D

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    1. personalmente non mi sono mai interessate molto le definizioni.
      buon giorno

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  2. Ma per favore... Se conti che semplici cazzate che combini. Leggi bene il significato di intellettuale.

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  3. L'intellettuale

    è colui che, in un corpo a corpo tra
    esistenza e idealità,
    rischia un giudizio storico calato nella vita
    del proprio Paese.
    Un giudizio che quando è autentico confina
    l'intellettuale in una scomoda solitudine.
    Intellettuali sono stati Gobetti, Gramsci, Testori e Pasolini.
    Pasolini è il grande diagnostico della
    rivoluzione antropologica in Italia,
    quella rivoluzione per cui dalla metà degli anni 50
    alla metà degli anni 60 avviene un passaggio
    velocissimo da un mondo tradizionale
    fondato su una concezione umanistica e solidale
    a un altro in cui trionfano egoismo, apparenza, vuoto morale.
    E' il mondo del Nuovo Potere che nella sua ingannevole
    tolleranza persegue un'omologazione generalizzata.

    Di te non vedo nemmeno l'ombra. Anche tu hai preso il pezzo di carta al San Giuseppe? :-) ecco perché andiamo bene.

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  4. Quando si presume di avere un potenziale e non si concretizza diventa indifferenziata. Che nemmeno dai bidoni della spazzatura nutre chi è stato più sfortunato.

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    1. la sfortuna spesso è una colpa

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    2. Prova a nascere in India nei paesi che io ho visitato. Poi dimmi che merito hai avuto tu a nascere qui

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    3. nessun merito, ne sono conscio

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  5. Dalla nascita...? Dammi un esempio.
    Ps Anch'io se andavo al San... ero proiettata in quella direzione..Ti pare fortuna? Ah ah

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    1. la fortuna non ha che un ruolo marginale nel destino di un uomo

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    2. comunque la prossima volta provo :)

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    3. Beati pure delle tue illusioni. Che ti rimane infondo? Se perdi le tue due o tre certezze sei un uomo morto. Io questa la chiamo fortuna. Tu pensa che io nemmeno la cerco.

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    4. Sticazzi. Da voi è tutto calcolato e programmato.

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    5. come apprezzo quelle due-tre certezze, così non disprezzo affatto le illusioni

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  6. Bene. Rifletti. Vedrai i risultati del.. Santo. Già fate del gran casino da voi.
    Scandire bene le la parole eh. In questi anni ho impegnato troppo il campo uditivo.. tanto che sono diventata quasi sorda. Un'altro Assunta dal cielo? E no eh

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  7. Ciapa e porta a ca.
    Fanculo.

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    1. Si è a te piaceva perché ti capiva quella donna. Basta poco a fregare il tuo super ego Soprattutto quello più fragile.

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    2. prova a scrivere in italiano. poi ti rispondo

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  8. Non lo sanno fare chi possiede un diploma di 5 anni e lo devo fare io? :-)
    allora.. Si, e quella donna a te "piaceva" proprio perché ti... comprendeva e tu, ovviamente, chiudevi gli occhi ai tanti casini fatti. E grossi.
    Basta poco a fregare il tuo super ego. Soprattutto quello fragile, depresso e represso. Non sarai mai un uomo libero.
    Penso a tuo padre... spesso. Povero uomo. Non è vero che ognuno ha (aveva) quello che si merita.
    Ps compreso ora franca valery? Nota come coda di paglia e non solo, purtroppo. :-)
    Ps ti salutano Patty e Lucy. :-))

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    1. il commento non è rivolto evidentemente a me.
      comunque rispondo (con una domanda :) alla considerazione espressa sul merito del padre: cosa c'entra ciò che meritiamo con il comportamento (si desume non positivo, deludente) di un altro?

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    2. a me comunque le donne (e le persone in generale) piacciono (o dispiacciono) per quel che sono e non per la comprensione o simpatia che mi dimostrano. anche se queste cose hanno ovviamente un rilievo (facendo parte delle loro caratteristiche)

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  9. Leggi attentamente quanto scrivo. Si dice che ognuno ha quello che si merita. Ma pare che il DNA di tuo padre sia diverso dal tuo. Avrai preso da tua madre. :-)

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    1. (per pura fortuna) non pare sia così :)
      leggo quasi sempre attentamente.
      buon giorno

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  10. E delle tue caratteristiche, di riflesso..a quelle che gradisci. Sei un bambino mai cresciuto in verità, incazzato ed egocentrico... cattivo.
    Ps anche gli uomini mi risulta. Scherzo. E non dispiacerti. Pensa per te e vinci il tuo male di vivere. Mia madre l'ha vinto.
    Notte... So bene che leggerai.

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    1. anche se non sono considerazioni rivolte a me:
      non sono un bambino mai cresciuto, né sono mie caratteristiche le altre indicate e incazzarmi o dispiacermi. e non scherzo

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  11. A me le donne piacciono o (dispiacciono)
    dispiacere
    dispiacere 1 (verbo)
    coniugato come piacere non piacere, essere sgradito
    dispiacere 2 (nome)
    sentimento di pena, di cruccio, di amarezza, di dolore cosa, fatto che arreca dolore, amarezza
    L'hai scritto tu. Ti illudi e disilludi. Hai perso l'orientamento? :-) magari mettessi in pratica ciò che di bello scrivi. Tuttavia nel tuo specifico caso credo che ci sia un neurotrasmettitore che non trasmette nella realtà... impulsi ragionati.. per quanto possibile.

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    1. non si capisce cosa vuoi dire a proposito della mia affermazione, che non ha niente di impulsivo, irragionevole o necessità di essere messa in pratica

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  12. Di tante tue affermazioni :-(

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  13. Gli impulsi vengono dai neurotrasmettitori, ma quando funzionano.. :-) sulla tua ragione, ossia ragionamento applicato, mi mantengo delle riserve. Ecco perché non capisci.. Eppure sei biologo-a, oppure laureato nella storia del cristianesimo? . Ecco, prega.

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    1. ho già spiegato di aver frequentato la facoltà di giurisprudenza...
      non prego mai

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    2. antonypoe18/1/13 09:33
      non riesco a capire cosa vuoi dire.
      se è questo che vuoi sapere: non m'interessa la giustizia dei tribunali o il giudizio degli uomini e hai frequentato giurisprudenza? La serotonina regola i toni dell'umore... Non so se cura i bipolari, dissociati e cacciaballe. Potrei copiare ancora quando, e tanto, di giurisprudenza non ne capisci un cappero.
      Al San non ci sono università... Mi pare.

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    3. Cacciaballe la Valeria. Ma sappiamo. Patty racconta.

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    4. solite fantasie? tutto molto poco sensato

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  14. Sii? Non ricordo. Bene allora. Ti chiederò informazioni.. Aggratis ovviamente.

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