giovedì 6 settembre 2018

quanto dolor

l'odio di me nel cor del padre,
quanto il dolor entro al mio cor, crescea

2 commenti:

  1. Sfuggi pure tu uno infelice oppresso?...entro ogni volto
    qual maraviglia fia se impressa io leggo?
    Tu si mal gradito al mio padre e signore?
    Tu sai, qual vita io abbia tratto,
    in queste soglie della tua corte perfida e misera ?
    So le tue pene, come dei tuoi oltraggi che sopporti; e popo' duolme...oh povero ohhhh.
    Ten duole? Oh che gioja! Or ecco, ogni cura asperge
    di dolce oblio tal detto. E il dolor tuo è di tua dura sorte.
    E men dura sorte avrommi
    spero, dal tempo: i mali miei non sono da pareggiarsi a' tuoi.
    In me solo pietà ti offende?
    Ma in pregio hai troppo
    la mia pietà e que dolce fremer di pietà, che alto
    cor prova in se? E che a vendicar,povero, gli oltraggi tuoi? E Io sì, ho pietà di te... Ma... oh cielo!...
    per l'innocente figlio al padre irato...
    ... d'ogni sventura mia
    cagion sei tu, benché io innocente e sola tu pagherai.
    E tu quanto dolor dolor dolor.
    E io del bel tacer, eh,dell'obbedir..oh no, mai.
    Innanzi agli occhi ogni dover mio e sacro
    E s'tu, pur non solo del pensiero,
    fossi reo, sallo il ciel, che tutti vede. E tutto!

    Ma che pro? l'odio di me nel cor del padre,
    quanto il dolore entro al mio cor, crescea?

    forse versò il sospetto?...lassù ti vede il Padre e padre??
    Dai repressi lamenti dei rapiti onori della offesa mia sorte tu piangerai...
    d'altro maggior tuo danno io non ci sarò più.
    Ahi, quando tu lassu tacerai, io avro' quanto da dir... mi resta tanto!

    Oh quanto dolor dolor dolor ...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. sì, eccellente scrittore e gran bella lettura

      Elimina