la grande assente.
considerandola non semplicemente alla stregua di rappresentazione ingannevole, ma come proiezione.
infatti abbiamo rinunciato al principio dirigente.
o, meglio, l'abbiamo collocato fuori di noi.
quando invece è dentro di noi e in stretta relazione con noi
Cioè?
RispondiEliminacioè la ritengo una virtù
Eliminac'è un film di renoir che ne parla
EliminaNon amo i film di guerra. Ho letto la recensione. Gli preferisco "il dott zivago".
EliminaMa dove esuste tanto amore la mente è libera?
neppure io li amo. cioè non quelli strettamente d'azione.
Eliminasolo con amore lo è
Cosa ne pensi del potere?
RispondiEliminane ho scritto proprio ieri su una delle mie agende.
Eliminaovviamente parlo di un potere diverso, in stretto collegamento e sintonia con l'illusione (ma il termine, anche questo, può trarre in inganno): percezione ed espressione (al più alto livello)
Il potere è una specie di malattia sociale, spesso contagiosa, che nasconde dietro "sorrisi amichevoli" una volontà mirata al possesso di un bene, (più di un bene) , di una posizione prestigiosa, ma anche alla conquista o dell’affetto di una persona, ovviamente la conquista avviene come valore al volere personale di un sentimento presunto o legittimo.. sempre in primis a tutto. Il vero motivo di chi ama il potere vive nel suo stesso intimo senso di inadeguatezza, l'ambizione viaggia nell'irrequieta vita di sensi, appagati o meno, in un continuo crescendo.
RispondiEliminaIl potere dunque è fragile,snob, incapace di adeguarsi,adattarsi.
Ancora oggi notiamo nelle persone di presunto potere sussistono evidenti fattori di nevrosi labili al controllo psicofisico ipocrita che si confrontano alla pubbliche virtù e ai privati vizi che spesso riemergono creando ripercussioni negative in una società di continui e indispensabili "rapporti sociali" di conferme, soprattutto.
Quindi più semplicemente più facile di quanto sembrerebbe il potere amplifica questi meccanismi incontrollabili al personale (soggettivo) esclusivo di..uso e consumo.
infatti questo "potere" è in realtà una schiavitù
EliminaDirei.
EliminaMentre l'altro? Inteso come spirituale?
Eliminacerta-mente
EliminaCi deve essere un distacco poi
Eliminanon concordo del tutto. non dev'esserci "poi". è sempre presente, sussiste in ogni momento attraverso il riconoscimento
EliminaIl dolore la mantiene in vita
Eliminala consapevolezza passa anche attraverso il dolore
EliminaNon... Avvertivo la necessità .
EliminaIo sarò con lei. Polvere nella polvere.
Eliminala nostra dimensione
Eliminama c'è dell'altro
EliminaDici?
Eliminaposso interpretare in diversi modi questo tuo interrogativo.
Eliminaio volevo dire che la nostra finitudine non è un impedimento.
buon giorno
Preferisco una risposta più intelligente.
RispondiEliminaevidentemente questo è il mio livello :)
EliminaQuesto a che livelli è??
RispondiEliminaPoi c’è chi, fingendo solidarietà e amicizia, agisce nell’ombra screditandoci in modo “soft”, allo scopo di guadagnare gradimento presso i capi. L’ansia di raggiungere posizioni di potere fa poi assumere all’ipocrita la maschera dell’osservatore neutrale ma competente che alla fine dà sempre l’appoggio alla persona con più potere o a quella che può..
m'interessano poco le posizioni e le classifiche.
Eliminapreferisco considerare le relazioni
Va bene, la mia filosofia è solo più... rumorosa, non stoica ma a volte concreta.
RispondiEliminanon disprezzo la concretezza. ma a volte è ancora sintomo di un bisogno o di una mancanza
EliminaNo, é davvero è solo un dare disinteressato. Credimi
EliminaCerto che poi quello che offro (in risorse) manca a me
EliminaMancherà per sempre, credo.
bene, allora.
Eliminae non vedo perché non dovrei crederti
Ciao. Vado a colazione. E sono già stanca.
RispondiEliminafra poco invece io pranzo :)
Eliminaciao
EliminaCiao 🌺
RispondiEliminaLa grande assente? La capacità di farsi un'autocritica?
RispondiEliminasì, è pertinente. ciao
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